È boom di Tiny House, la tendenza abitativa che segna un ritorno all’essenziale, grazie al minimalismo costruttivo e all’immersione nella natura che sono alla base del suo concept. Il tutto in chiave di sostenibilità ambientale ed economica.

Parliamo di quella che oltre a guadagnarsi il titolo di nuova tendenza nel mondo dell’edilizia abitativa è diventata anche un vero e proprio stile di vita, un movimento che oggi anche in Europa coinvolge architetti, designer e ambientalisti, insieme a semplici avventurieri e amanti della natura.

Nate e sviluppatesi negli Stati Uniti nel corso del Novecento, con lo scopo originario di ospitare gli sfollati durante i violenti uragani che colpivano il Paese, per poi diventare negli anni Settanta un vero e proprio lifestyle segnato dal ritorno alla natura e all’essenziale, le tiny house rappresentano oggi un nuovo concetto di casa. Un modo alternativo di vivere l’abitazione, che consente l’immersione in luoghi che si trovano spesso a diretto contatto con la natura e con i paesaggi mozzafiato che sa offrirci. Con superfici che solitamente non superano i 40/50 metri quadrati, questo tipo di abitazione su ruote è realizzata in legno, il che insieme alle dimensioni ridotte la rende esteticamente piacevole. Inoltre, a dispetto delle dimensioni, la tiny house offre al suo interno uno stile minimalista e razionale che rende semplice la customizzazione dello spazio di volta in volta in base alle diverse esigenze e abitudini del cliente. Grazie alle discrete altezze con cui sono progettate, consentono inoltre di distribuire lo spazio interno creando molteplici ambienti come cucina, bagno, living e camera da letto, le cui dimensioni varieranno, ovviamente, a seconda del modello di casa, di impresa costruttrice, etc.

Non solo estetica e dimensioni mini, a rendere così speciali le tiny house è anche l’aspetto della sostenibilità.

Innanzitutto, per la loro realizzazione vengono utilizzati solo materiali sostenibili, inoltre, l’intero progetto segue un approccio ecologico volto a ridurne l’impatto anche nel corso del loro utilizzo/ciclo di vita. Dai pannelli solari all’approvvigionamento di acqua piovana fino al sistema di compostaggio per i bagni, la scelta delle caratteristiche costruttive dipenderà dagli obiettivi, dalle necessità, dalle possibilità e dai desideri di chi l’acquista. Quel che è certo è che le tiny house hanno costi notevolmente inferiori a quelle delle case cosiddette tradizionali, il che le rende abbordabili anche a target che abbiano necessità di ottimizzare e ridurre l’investimento economico non solo in fase di acquisto, ma anche e durante la fase di gestione/utilizzo, caratterizzata, in questo caso, da consumi ridotti e costi minimi di manutenzione. Insomma, uno stile di vita sostenibile che si rispecchia nelle scelte e nelle azioni che compiamo per dare forma al nostro nido ideale.